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AMPLIFICATORE FINALE

(Eta Beta)

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Questa è solo una pagina preliminare

La storia:

era il lontano 1987 quando, leggendo le pagine di Suono (n.172), rimasi colpito dalla presentazione del progetto di un amplificatore VERO alla portata di tutti. Attesi il termine della descrizione (che si sa, con l'Aloia non è mai cosa di due giorni...) e mi imbarcai poi nel progetto. Scrissi a Bartolomeo ed ordinai due schede montate e collaudate(luglio '89). All'epoca ancora non avevo la competenza ne la strumentazione necessaria per montare delle schede da solo; il mio unico strumento era un tester ICE 680R.
A quel punto mi serviva un alimentatore ed un mobiletto dove infilarci il tutto. Fortuna volle che feci l'incontro con un ragazzo di Umago (YU) e lui mi diede l'indirizzo di un avvolgitore di trasformatori che realizzò su mie - sommarie - specifiche i due troidali necessari. I condensatori - dei pregevoli Siemens da 10.000uF - li acquistai da Radio Kalika, così come quasi tutta la minuteria. Nei fine settimana lavorai alacremente alla realizzazione; il mobiletto me lo feci fare in ferro dolce dal fabbro del paese (Gobessi). La verniciatura, di un bianco imbarazzante, fu opera del carrozziere. Insomma attinsi a piene mani alle maestranze locali.
Il mio amplificatore fu così presto terminato, ma non furono subito tutte rose e fiori. Il primo problema lo incontrai con le masse: i 4 codensatori di filtro dell'alimentatore li collegai ad un'unica piastra di rame che, secondo i miei desideri, avrebbe dovuto essere il centro stella delle masse. Ma quella connessione si mostrò subito foriera di un mostruoso loop di massa. Tagliai a metà la piastra di rame per separare completamente i due canali ed il problema sparì. L'ampli rimase in attività in questa configurazione per diversi anni; le uniche modifiche furono quelle relative al controllo della temperatura effettuata per mezzo di una ventola. Il suo innesco e pilotaggio, nonché il rilevamento delle temperature sui dissipatori furono uno degli argomenti di maggior interesse: ci giocai veramente molto! Nei primi anni '90 ordinai all'Aloia anche degli stampati nudi. In un primo momento mi fui tentato dal realizzare un secondo amplificatore di dimensioni più contenute, ma poi decisi che la via giusta era quella di passare alla multiamplificazione dei miei diffusori. Riprogettai quindi il mobile e vi montai tutte e quattro le schede. Visti i problemi di termostatazione esibiti dal primo amplificatore realizzato, pensai di minimizzare il riscaldamento usando un telaio completamente di alluminio e che quindi fosse già di per se un buon veicolo di trasmissione del calore. La realizzazione la potete vedere in alcune immagini più sotto riportate.

Alcuni anni fa - su input del progettista - tentai anche l'upgrade delle schede, che consistette poi nella sostituzione dei transistor finali delle schede originali dell'Aloia con i più performanti e potenti Toshiba 2SC3281/2SA1302. In fase di collaudo scopri che il moltiplicatore di Vbe progettato dal Maestro era (ed è) un potentissimo mezzo per far sublimare il silicio di qualsivoglia transistor... e l'ho scoperto rimettendoci ben 3 coppie dei citati Toshiba, e voi sapete cosa costano al dettaglio gli originali :-(( Il Vbe multiplier me lo sono ridimensionato per conto mio. Le schede da upgradare sono attualmente in lista d'attesa tra le cose da fare.



 

 

Visione "aerea" dell'ampli, nella veriona attualmente in funzione (2 canali in stereo)

La scheda millefori al centro è provvisoria; al suo posto verrà montata prossimamente la circuitazione ausiliaria, ovvero l'alimentazione per la ventola, il controllo della velocità di rotazione della stessa proporzionale alla temperatura dei dissipatori, la logica di innesco dei relè di soft-start per la carica controllata dei condensatori di filtro e qualcos'altro ancora.

 

 

 
Piastra amplificatrice   Alimentatore: trasformatore toroidale (da 350VA), rettificatore a discreti e doppia sezione di filtraggio, una per la via bassa (condensatori grossi da 10.000uF) ed una per la via alta (condensatori più piccoli da 4700uF).

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Pannello posteriore con ingressi sdoppiati (RCA e XLR a 5 poli) ed uscite (Speakon e morsetti a vite in parallelo)   Vista dall'interno delle connessioni. Il connettore a 5 poli non è collegato e neppure il secondo RCA

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La "brutta" testa esagonale che sporgerige sul lato è frutto di una madornale disattenzione; è da un po' che la prestigiosa vite in inox a testa bombata pensata per quella posizione risulta irreperibile, ovvero dispersa tra gli scatoloni in soffitta.

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Caratteristiche timbriche

- da scrivere -

 

Note tecniche

 

 

 

aggiornato al 29/08/2007